Origini

Origini del Pan e Vin

La tradizione
 

La tradizione racconta che già nell’antichità i contadini facevano dei gran falò. Dalla direzione che prendevan le faville si poteva capire come sarebbe stato l’anno nuovo.

Una tradizione ancora più antica tramanda che gli stessi Re Magi furono illuminati da questi fuochi, nel loro cammino, sulla scia della stella cometa, verso la capanna di Betlemme.
Nella notte dei tempi il Pan e Vin simboleggiava il sacrificio agli dei della fertilità: bruciare la legna (indispensabile per cuocere e riscaldare), significava ingraziarsi gli dei nella speranza di un anno ricco di raccolti. Oggi questo aspetto è ovviamente perso o meglio è cambiato.

La notte magica delle nostre terre è quella dell’Epifania, quando la campagna si accende di una moltitudine di falò, quasi ad illuminare simbolicamente il viaggio dei tre Re Magi. L’oscurità si riempie di canti festosi dei contadini che nel fuoco sacrificale bruciano tutti gli affanni dell’anno appena terminato. All’imbrunire della vigilia dell’Epifania, dopo il tramonto,il più piccolo della compagnia, vi appiccherà il fuoco seguito da tutti gli altri. Si alzeranno allora le invocazioni propiziatorie degli uomini attenti ad osservare la direzione delle faville (fiaccole), per trarre gli auspici per il nuovo anno.

“Se le fiaccole va a mattina (est), ciapa il sacco e va a farina”
(presagio infausto).

Invece:

“Se le fiaccole va a sera (ovest), polenta a pien la caliera”
(ottimi presagi).

Concludendo: raccolto magro se le faville vanno verso levante o settentrione, buon raccolto se esse spirano verso occidente (tramonto) o verso mezzogiorno.

In ogni caso il PAN e VIN De Toni è l’occasione per trascorrere un po’ di tempo sorseggiando bollente “vin brulè” e mangiando, per la gioia dei grandi e dei piccoli, la “pinza”, il rustico dolce di polenta con pinoli, fichi ed uvetta. Per i più piccoli non mancano Babbo Natale e la Befana che portano dolciumi ed allegria.

Ma questa tradizione, che la Famiglia De Toni porta avanti da molti anni, ha anche altre origini e significati che dipendono fortemente dall’ambiente in cui si è sviluppata. Lo sapevi ad esempio che il Pan e Vin ha origini nordiche?

 

L’utilità

 

Dietro alla tradizione c’è la realtà della campagna che ancora ci circonda. L’atto sacrificale di donare la legna si è perso, nessuno usa più la legna per riscaldarsi e cucinare. La pulizia delle rive dei fossi e dei campi resta però importantissima! La casera è un’ottima occasione per unire l’utile al dilettevole. Ovviamente finchè queste terre resteranno agricole!